IL VIRUS CON LA CORONA SPIEGATO AI PIU’ PICCOLI
Nel giro di poche ore, un mese fa, i bambini, di qualunque età, si sono ritrovati bloccati in una lunga vacanza. Una vacanza speciale, diversa: niente parco, niente bici, niente nonni e amici. Da una vacanza iniziata per una festa, il Carnevale, tra maschere e coriandoli si sono ritrovati chiusi in casa, senza i compagni di scuola e con una maestra che parla da uno schermo. L’unica compagnia è quella della famiglia e di un virus, di cui tutti parlano.
In tutti questi cambiamenti, anche i più piccoli hanno bisogno di tranquillità, di risposte, di rassicurazione, di avere una nuova routine settimanale, di mantenere i contatti con i compagni di scuola e con gli amici, di poter far qualcosa insieme a loro anche attraverso lo schermo di un pc.
Bisogna proteggerli senza scaricare su di loro le nostre paure da adulti, bisogna fornire delle spiegazioni su tutto ciò che sta succedendo nel mondo, senza minimizzare e in maniera comprensibile per loro.
L’arma, che gli adulti possono sfruttare per fare tutto ciò, è sicuramente la loro fantasia. Attraverso la fantasia il virus può diventare un piccolo essere con la corona, ecco da dove arriva il suo nome, Coronavirus, proprio perché visto al microscopio la sua superficie è ricoperta da vari uncini che gli permettono di attaccarsi alle cellule, i mattoncini lego di cui siamo fatti.
Un piccolo microrganismo che dalla lontana Cina, quel mondo fantastico descritto da Marco Polo, fa il viaggio contrario rispetto all’esploratore veneziano, per arrivare prima in Italia e poi nel resto del mondo. Un esserino atletico che riesce a fare salti di 2 metri per attaccarsi alle persone e viaggiare in giro per il pianeta. Tutti ne parlano, è diventato talmente famoso da aver fatto chiudere anche la scuola e da aver fatto mettere il mondo della scienza, medici e infermieri al lavoro, tutti insieme, per poterlo fermare. In questo momento però lui riesce ancora ad arrivare ai nostri polmoni, attaccarli e farli ammalare.
Dobbiamo quindi stare a casa per evitare di incontrarlo, sfruttare il tempo per stare in famiglia, farci fare più coccole, giocare insieme, imparare a lavarci le mani (gesto importantissimo in questo momento per vincere la battaglia!), scoprire il mondo attraverso il web, visitare posti nuovi e fare laboratori creativi.
In questo momento musei, librerie, associazioni e centri psico-pedagogici stanno proponendo diverse e bellissime idee per impiegare al meglio il tempo dei più piccoli. Il web, che di solito ci allontana dagli altri, questa volta ci aiuta a stare vicini ma lontani, a distanza di sicurezza, per imparare qualcosa di nuovo.
Tra le tante proposte della rete, quella del MUSME di Padova è davvero speciale. Tra ore di noia, videochiamate e compiti, il museo offre due appuntamenti settimanali con LiveEsperiMUSME.
Una guida in carne ed ossa accompagnerà i bambini alla scoperta del corpo umano. Per partecipare basta semplicemente preparare i materiali richiesti e, con un solo click, connettersi al profilo Youtube del museo.
Il bambino è invitato non solo a rifare gli esperimenti, ma ad interagire con la guida scrivendo le sue domande, inviando foto, rispondendo a quiz perché la diretta è live. I bambini sono bravissimi in questo, capiscono al volo infatti come sfruttare al meglio lo strumento che hanno di fronte e come mandare mille emoticon e cuoricini per far intuire la loro presenza.
Sfruttiamo al meglio il loro tempo dunque nell’attesa, quando potranno finalmente uscire, di poter vedere i meravigliosi posti scoperti grazie al pc.
– La Redazione del MUSME