Il Battistero della cattedrale
Il Battistero della cattedrale di Padova: capolavoro di Giusto de’ Menabuoi e Patrimonio UNESCO
Il Battistero di San Giovanni Battista, situato accanto alla Cattedrale di Padova, è uno dei monumenti più rappresentativi della città. La struttura originale risale al XII secolo, ma venne ricostruita e decorata tra il 1370 e il 1379, su incarico dei Carraresi, signori di Padova.
Al suo interno si conserva uno dei capolavori del pittore fiorentino Giusto de’ Menabuoi. L’opera copre ogni superficie della cappella con scene bibliche, dalla Genesi all’Apocalisse. Nella cupola invece, spicca un’imponente raffigurazione del Cristo Pantocratore circondato da schiere angeliche.
Nel 2021 il Battistero è stato inserito nel sito seriale “Padova Urbs Picta” ed è oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La sua decorazione, insieme ad altri cicli pittorici della città, rappresenta una testimonianza unica della cultura visiva del Trecento europeo.
Fina Buzzacarini: una donna mecenate nell’età dei Carraresi
Il rinnovamento del Battistero si deve in gran parte a Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova. Colta, devota e impegnata nella vita culturale della corte carrarese, Fina promosse il progetto come atto di fede e testimonianza della grandezza della famiglia dei Da Carrara.
Fu lei a commissionare il ciclo pittorico a Giusto de’ Menabuoi, artista di origine fiorentina, che già aveva lavorato in Toscana e a Verona. Attraverso la sua committenza, Fina unì spiritualità, bellezza e affermazione politica, lasciando alla città un capolavoro destinato a durare nei secoli.
La sua figura ci ricorda il ruolo attivo e determinante che alcune donne dell’epoca avevano nella promozione delle arti. Non solo devote o spettatrici, ma protagoniste della cultura e dell’identità urbana.
Sibilia de’ Cetto: dalla carità all’impegno civile
Nel 1414, Sibilia de’ Cetto, insieme al marito Baldo de’ Bonafari, fondò l’Ospedale di San Francesco Grande a Padova. Ispirati dagli ideali francescani, i coniugi destinarono parte dei loro beni alla costruzione di un complesso che comprendeva un ospedale, una chiesa e un convento.
L’ospedale fu una delle più evolute realtà ospedaliere dell’età moderna, destinato in particolare all’assistenza degli ammalati, oltre che all’accoglienza di poveri e bisognosi. Dopo la morte di Baldo, Sibilia continuò l’opera, affidando nel suo testamento del 1421 la gestione dell’ospedale al Collegio dei Giuristi di Padova.
La storia di Sibilla de’ Cetto rappresenta un altro esempio del ruolo fondamentale delle donne nella committenza padovana, non solo per opere religiose e artistiche, ma anche per edifici dedicati alla cura, alla scienza e alla carità.
A due passi dal Battistero
Se desideri approfondire la storia della medicina e dell’assistenza a Padova, ti invitiamo a visitare il MUSME – Museo di Storia della Medicina di Padova, situato proprio nell’ex Ospedale di San Francesco Grande. Il museo offre un percorso interattivo e coinvolgente che racconta l’evoluzione della medicina, con un’attenzione particolare al ruolo della città di Padova come centro di eccellenza scientifica fin dal Medioevo.
Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale: www.musme.it