6.11.2024 – 9.05.2025

L’anomalia e la norma

La variabilità della vita tra anatomia e biologia

Che cosa significa “normale” e cosa rende qualcosa “anomalo”? L’esposizione tematica L’anomalia e la norma – La variabilità della vita tra anatomia e biologia al MUSME esplora questo affascinante contrasto, analizzando come la nostra cultura ha definito, percepito e vissuto i concetti di norma e anomalia nel corso dei secoli.

Un viaggio “storico” nel concetto di “anomalo” che approda al messaggio inclusivo che l’anomalia è la norma e che solo un elogio dell’imperfezione può renderci pienamente umani.

La visita all’esposizione tematica è compresa nel prezzo del biglietto d’ingresso al MUSME.

Avviso ai visitatori

Nella sezione dell’esposizione intitolata Anomalo come Patologia sono esposti resti umani storici di grande valore scientifico, provenienti dal Museo Morgagni di Anatomia dell’Università di Padova. Questi preparati anatomici, esposti con il massimo rispetto, sono fondamentali per la ricerca medica, ma potrebbero non risultare adatti alla sensibilità di tutti i visitatori.

La visita è sconsigliata a bambini non accompagnati da un adulto, donne in gravidanza e persone particolarmente sensibili. L’itinerario dell’esposizione prevede comunque la possibilità di seguire un percorso alternativo.

È vietato scattare fotografie o registrare video senza autorizzazione all’interno dell’esposizione.

Visite guidate

Per prenotare una visita guidata all’esposizione temporanea ti invitiamo gentilmente a contattarci via email all’indirizzo info@musme.it.

Se sei un docente e vuoi organizzare una visita guidata all’esposizione per la tua classe, ti invitiamo a contattarci via email all’indirizzo scuole@musme.it. La visita guidata per le scolaresche è disponibile per le classi della scuola secondaria di II grado.

Nei mesi di dicembre 2024 e gennaio 2025 sono in programma alcune visite guidate all’esposizione a libera iscrizione.

Il percorso di visita

1. L’anomalo come monstrum

Dall’antichità al Medioevo, l’anomalo viene inteso prevalentemente come monstrum: è una manifestazione divina, incompresa dalla medicina (la cura, quindi, è assente) ed esclusa dalla società, segno di malvagità e sventura. Un exhibit interattivo è accostato con alcuni reperti di animali teratologici (animali che presentano delle malformazioni) quali il cranio di un elefante nano e quello di un vitello bicefalo, spiegano le origini di alcuni esseri mitologici, la cui somiglianza formale con alcune gravi patologie, fecero scaturire errate interpretazioni e credenze che alimentarono, ad esempio, il mito dei Ciclopi e delle Sirene. Si prosegue all’interno di una sorta di Wunderkammer o “stanza delle meraviglie”, che esponeva – insieme a resti teratologici – fossili, oggetti, collezioni di insetti per puro collezionismo e non allo scopo di studio, come avvenne, invece, in seguito.

2. L’anomalo come patologia

Con l’avanzare delle conoscenze mediche tra Seicento e Novecento, l’anomalo perde i suoi connotati “mostruosi” e assume una concezione più moderna e razionale. Coerentemente con lo sviluppo del sapere medico l’anomalo viene inteso come sintomo di patologia e disfunzione d’organo. L’anomalo concepito come patologico è frutto in particolare degli studi di Giovanni Battista Morgagni (Forlì 1682 – Padova 1771) geniale fondatore di una nuova scienza, l’anatomia patologica, a lungo professore all’Università di Padova. Una serie di teche espone preparati anatomici del XIX secolo che rappresentano patologie di schiena, torace e arti inferiori, anomalie acquisite e malformazioni congenite, tra cui un reperto chiave della mostra: il situs inversus, una condizione congenita, non patologica, dove gli organi sono invertiti in modo speculare rispetto alla loro usuale posizione. I preparati anatomici, realizzati con antiche tecniche di conservazione, sono fondamentali per la ricerca storico medica. Questa parte dell’esposizione è stata realizzata con la consulenza della dottoressa Francesca Monza, i reperti sono esposti con il massimo rispetto e seguendo gli standard etici museali internazionali.

I contenuti potrebbero comunque non risultare adatti alla sensibilità di tutti i visitatori, per questo il percorso espositivo prevede comunque la possibilità di non visitare questa sezione.
3. L’anomalo come specchio della normalità

Nell’Ottocento, grazie alla teoria dell’evoluzione di Charles Darwin si evidenzia come alcune anomalie genetiche non patologiche siano state fondamentali per favorire l’evoluzione della specie viventi, creando le condizioni per un migliore adattamento all’ambiente. Oggi le anomalie, ad eccezione di quelle identificabili come patologiche, che vanno curate in maniera personalizzata, sono indici di diversificazione che testimoniano la singolarità di ogni essere umano, unico e irripetibile a livello fisico e psicologico. Un exhibit interattivo inviterà il visitatore a riflettere sul suo personale concetto di normalità, puntando a scardinare pregiudizi sociali e culturali, lanciando il messaggio che, in fondo, l’anomalia è la norma.

Comitato scientifico

Per l’Università degli Studi di Padova

  • Prof.ssa Cristina Basso
  • Dott. Giovanni Magno
  • Prof. Vincenzo Milanesi (coordinatore)
  • Prof. Mauro Varotto
  • Prof. Alberto Zanatta

Per il MUSME – Museo di Storia della Medicina in Padova

  • Dott.ssa Isabella Bonasera
  • Dott.ssa Maria Stefania Minervini
Provenienza delle collezioni esposte
  • Museo della Natura e dell’Uomo – Padova 
  • Museo di Anatomia Umana “G.B. Morgagni”- sezione di Anatomia Patologica – Padova 
  • Museo Didattico di Medicina veterinaria – Padova 
  • Museo di Scienze Archeologiche e d’Arte – Padova 
  • Biblioteca storica di Medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili – Padova 
  • MUST – Museo Universitario di Scienze della Terra – La Sapienza Roma
  • Esapolis – Il Museo Interattivo degli Insetti – Padova 
  • Coll. Privata Fam. Cozza
  • Coll. Privata Fam. Quareni
  • Coll. Privata Mario Angi